Le operazioni di sveglia oggi procedono a rilento, complice il jet-lag non ancora smaltito e la tenda montata non proprio in maniera accademica la sera precedente. Nonostante questi piccoli intoppi, alle 9 in punto ci presentiamo baldanzosi alle porte del villaggio di Babbo Natale, pronti ad abbassare l'età media dei presenti. Il villaggio è costituito da una moltitudine di negozi di souvenir (da cui probabilmente si serve lo stesso Babbo), ma il clou è la casa del simpatico vecchietto. Qui è possibile, dopo aver attraversato il suo laboratorio fra gli elfi saltellanti, essere ricevuti (proprio una sorta di udienza...) da Santa Claus in persona. Potevamo esimerci da tale onore ? No. Così attraversiamo anche noi il laboratorio ed alla fine eccolo lì in persona, nella sua stanza tutta agghindata pronto a dispensare grassi sorrisi. Per informazione, Babbo Natale parla un discreto italiano, tifa Ferrari e Valentino Rossi, conosce tutte le province di Lombardia e Piemonte, ed è informatissimo su calciopoli... Dopo una stretta di mano e la foto di rito scattata chiaramente dall'elfo fotografo, possiamo continuare la visita nei dintorni. Proprio all'interno del Villaggio di Babbo Natale passa il Circolo Polare Artico, il cui parallelo è ben evidenziato a terra, e come non scattare una foto a cavallo del Circolo Polare ? Inflazionata ma sempre di grande effetto...
Conclusa la nostra visita al Villaggio e ai milioni di souvenirs nei dintorni, possiamo rimetterci in marcia, sostando di nuovo a Rovaniemi Downtown. Oggi la città sembra essere un po' più viva di ieri sera, anche se le attrazioni rimangono sempre quelle. Prima visitiamo la cattedrale, poi passiamo biblioteca, municipio e teatro della città, opere dell'irreprensibile maestro architetto finlandese Alvar Aalto, poi ci ributtiamo fra le vie del centro alla ricerca di un posto per sfamarci. Fra centri commerciali e affini, alla fine optiamo per un ricco buffet di insalate, pizze, lasagne, polpette e chi più ne ha più ne metta, invitati dalla gentile cassiera con laconico “You can eat all you want”. Pranzo non di certo tipico ma validissimo.
Riempita la pancia, di nuovo in marcia; continuiamo a scendere verso il confine svedese, situato nella ridente città di Tornio. Questa città sorge esattamente sul confine. Ciò vuol dire che una parte è finlandese, una parte svedese (Happaranda); ciò vuol dire che spostandosi di un metro cambia orario, lingua, valuta e stato. Difficile la vita per i Torniesi... La certezza di essere in Svezia si ha vedendo l'enorme centro Ikea piazzato pochi metri dopo il confine, come a simbolo nel nazionalismo svedese. Passando in Svezia l'ambiente sembra subito diverso, in particolare meno freddo e maggiormente fornito di fanciulle di bella presenza. Continuiamo per gli ultimi 120 Km. della giornata fino a giungere a Lulea. Prima di approdare alla città, sostiamo a Gammelstad, antico borgo nato intorno alla vecchia cattedrale e in gran parte ancora conservato come un tempo. Passeggiamo fra le vecchie case in un silenzio e una pace assoluta, prima di completare la tappa di oggi giungendo a Lulea.
Lulea è una graziosa città che sorge quasi all'apice del Golfo di Botnia, in una bella posizione bagnata dalle acque. Cosa non così scontata a queste latitudini, Lulea sembra essere attraversata da un po di vita...con la gente che scorrazza per le vie pedonali del centro, le sue casette colorate baciate dal sole, il suo allegro porticciolo e i suoi rilassanti parchi. Un posto veramente piacevole. Ci facciamo trasportare da questa frizzantezza e anche noi passeggiamo fra le vie del centro e fra i verdi e fioriti parchi, dopo un paio di giorni di generale mortorio finlandese finalmente un po di vita...!! Dopo aver vagato per la città, salutiamo Lulea e cerchiamo un posto dove piantare casa per la notte; ritorniamo verso Gammelstad, dove un piccolo boschetto sembra fare al caso nostro. Per cena scende in campo l'incontrastato re della tavola, ormai un po' stufoso ma sempre attuale. In più stasera la cena è impreziosita da degli ottimi biscotti tipicamente finlandesi, “importati” nei giorni precedenti. Nuovamente frastornati dal continuo cambio di fuso, ci ritiriamo prima del previsto, nell'attesa della festosa giornata di domani.
Quesito del giorno: cosa accomuna le ragazze svedesi e norvegesi, e assolutamente manca in quelle finlandesi, tanto da farle sembrare tutte figlie dei Tokio Hotel ?!?
Conclusa la nostra visita al Villaggio e ai milioni di souvenirs nei dintorni, possiamo rimetterci in marcia, sostando di nuovo a Rovaniemi Downtown. Oggi la città sembra essere un po' più viva di ieri sera, anche se le attrazioni rimangono sempre quelle. Prima visitiamo la cattedrale, poi passiamo biblioteca, municipio e teatro della città, opere dell'irreprensibile maestro architetto finlandese Alvar Aalto, poi ci ributtiamo fra le vie del centro alla ricerca di un posto per sfamarci. Fra centri commerciali e affini, alla fine optiamo per un ricco buffet di insalate, pizze, lasagne, polpette e chi più ne ha più ne metta, invitati dalla gentile cassiera con laconico “You can eat all you want”. Pranzo non di certo tipico ma validissimo.
Riempita la pancia, di nuovo in marcia; continuiamo a scendere verso il confine svedese, situato nella ridente città di Tornio. Questa città sorge esattamente sul confine. Ciò vuol dire che una parte è finlandese, una parte svedese (Happaranda); ciò vuol dire che spostandosi di un metro cambia orario, lingua, valuta e stato. Difficile la vita per i Torniesi... La certezza di essere in Svezia si ha vedendo l'enorme centro Ikea piazzato pochi metri dopo il confine, come a simbolo nel nazionalismo svedese. Passando in Svezia l'ambiente sembra subito diverso, in particolare meno freddo e maggiormente fornito di fanciulle di bella presenza. Continuiamo per gli ultimi 120 Km. della giornata fino a giungere a Lulea. Prima di approdare alla città, sostiamo a Gammelstad, antico borgo nato intorno alla vecchia cattedrale e in gran parte ancora conservato come un tempo. Passeggiamo fra le vecchie case in un silenzio e una pace assoluta, prima di completare la tappa di oggi giungendo a Lulea.
Lulea è una graziosa città che sorge quasi all'apice del Golfo di Botnia, in una bella posizione bagnata dalle acque. Cosa non così scontata a queste latitudini, Lulea sembra essere attraversata da un po di vita...con la gente che scorrazza per le vie pedonali del centro, le sue casette colorate baciate dal sole, il suo allegro porticciolo e i suoi rilassanti parchi. Un posto veramente piacevole. Ci facciamo trasportare da questa frizzantezza e anche noi passeggiamo fra le vie del centro e fra i verdi e fioriti parchi, dopo un paio di giorni di generale mortorio finlandese finalmente un po di vita...!! Dopo aver vagato per la città, salutiamo Lulea e cerchiamo un posto dove piantare casa per la notte; ritorniamo verso Gammelstad, dove un piccolo boschetto sembra fare al caso nostro. Per cena scende in campo l'incontrastato re della tavola, ormai un po' stufoso ma sempre attuale. In più stasera la cena è impreziosita da degli ottimi biscotti tipicamente finlandesi, “importati” nei giorni precedenti. Nuovamente frastornati dal continuo cambio di fuso, ci ritiriamo prima del previsto, nell'attesa della festosa giornata di domani.
Quesito del giorno: cosa accomuna le ragazze svedesi e norvegesi, e assolutamente manca in quelle finlandesi, tanto da farle sembrare tutte figlie dei Tokio Hotel ?!?